LUOGHI DELLA FEDE

ABBAZIA MADONNA DELLA SCALA

L’abbazia Madonna della Scala, si trova in territorio di Noci (Bari), fu edificata l’8 agosto 1930 per volontà dell’abate Emmanuele Caronti del Monastero di San Giovanni Ev. di Parma, e da Donna Laura Lenti Bacile, generosa benefattrice che donò il terreno e il denaro per la costruzione di un nuovo monastero. Il progetto L’enorme struttura fu progettata dall’architetto Ugo Zanchetta e poi proseguita dall’ingegnere p. Agostino Lanzani, monaco benedettino. Inaugurato il 5 agosto 1932 dall’abate Caronti, l’abbazia si presenta come una costruzione massiccia in pietra collocata sulla cima di una collina, isolata in mezzo alla campagna circostante. La chiesa, costruita in stile romanico pugliese, fu benedetta dall’abate Emmanuele Caronti (1954), e successivamente consacrata dall’arcivescovo M. Magrassi (nel 1972 arcivescovo di Bari)nel XV centenario di San Benedetto (1980). L’edificio si innesta a una preesistente chiesetta romanica del sec XIII residuo di una grangia cassinese. All’interno un ampio chiostro immette al refettorio, alla chiesa, al corridoio (lati Sud Est) delle celle, alla foresteria sul lato nord del chiostro. Davanti al monastero si trova l’elegante villa Lenti con un ampio giardino, che funge da foresteria esterna per gruppi religiosi e famiglie.
I monaci della Madonna della Scala sono impegnati, oltre ailavori agricoli (in particolare la coltivazione e la raccolta di mandorle e olive, tipici della zona), in attività materiali a culturali. In monastero opera un laboratorio di restauro del libro antico e curauna grande biblioteca e un archivio (storico e musicale) consultabili anche da studiosi esterni. Alla Madonna della Scala si pubblica la rivista La Scala e opera una casa editrice omonima con la pubblicazione di numerosi libri. La visita all’abbazia Madonna della Scala è concessa dalle 08,30 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.00.
Abbazia Madonna della Scala, via Zona B, 58 - 70015 Noci (BA), Tel. 0804975838

ABBAZIA SANTA MARIA DI PULSANO

Fu edificata sul colle del Gargano in onore della Madre di Dio sul cadere del VI secolo per opera del monaco-papa San Gregorio Magno, l’abbazia è stata nel corso dei secoli, luogo di monaci, eremiti e cenobiti, orientali e latini. Agli inizi del XII secolo fu ricostruita ad opera dell’eremita San Giovanni da Matera (detto il Pulsanese), all’epoca pellegrino al santuario micaelitico del Gargano, dalla cui testimonianza di vita scaturì un ordine monastico autonomo, gli Eremiti Pulsanesi, detti anche gli "scalzi". L’abbazia nelle forme attuali, gravemente danneggiata da un sisma del 1646, fu riedificata ad opera del beato Gioele, sacerdos et magister, nativo di Monte Sant’Angelo e terzo abate dei monaci Pulsanesi. La chiesa abbaziale, di stile romanico e con presbitero ricavato in una grotta naturale, fu solennemente dedicata dal papa Alessandro III il 30 gennaio 1177, il quale consacrò anche l’altare di forma quadrata, uno dei pochi esempi di altari bizantini ancora presenti in Italia.Intorno all’abbazia, su spuntoni rocciosi e pareti scoscese, sono disseminati ben 24 eremi rupestri collegati tra loro da sentieri, patrimonio irripetibile e unico nel suo genere.
La visita all’abbazia di Pulsano sul Gargano è concessa dalle 08,30 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.00.
Abbazia di Pulsano, contrada Pulsano -71037 Monte Sant’Angelo (FG) Tel. 0884 561047 - 328 0243496

SANTUARIO DELLA SANTA CASA

La "Santa Casa" di Nazareth, cuore pulsante del culto mariano e meta di numerosi pellegrinaggi, è custodita nella Basilica di Loreto (Ancona), edificata in stile gotico-rinascimentale nel 1468. In origine la dimora della Madonna era formata da due parti: la "grotta santa" scavata nella roccia (oggi venerata nella Basilica dell'Annunciazione a Nazaret), e da un vano formato da tre anguste pareti in pietre poste a chiusura della grotta. Secondo la tradizione, con la cacciata definitiva dei crociati dalla Palestina da parte dei Turchi (1291), le tre pareti in muratura della casa della Madonna furono salvate e trasportate "per ministero angelico" a Loreto, precisamente il 10 dicembre 1294. Per lunghi secoli, la devozione popolare ha ritenuto il trasporto come evento prodigioso, finché la ricerca storica eseguita negli anni Sessanta attraverso risultati tecnici e archeologici ha confermato l’autenticità delle tre mura della "Santa Casa" che furono trasportate, come tante altre preziose reliquie della Terra Santa, attraverso la via del mare, per iniziativa della nobile famiglia Angeli, che governava sull'Epiro, come dimostrato in un atto notarile del 1294. I riscontri archeologici effettuati dagli studiosi, hanno dimostrato che le tre pareti della Santa Casa di Loreto si collegano bene con la grotta di Nazareth e con altri edifici di culto costruiti sulla casa della Madonna nei primi secoli d.C. […]. Sulle pietre si conservano inoltre numerosi graffiti e incisioni tipici delle comunità giudeo-cristiane presenti solo in Palestina prima del IV secolo».La "Santa Casa" di Loreto, è costituita dalle originali tre pareti di Nazaret, spoglie e prive di segni artistici, alte tre metri e senza fondamenta proprie, poiché la parete orientale, dove oggi sorge l’altare, nel suo complesso originario non esisteva, in quanto occupata dalla Grotta. Il materiale sovrastante, costituito da mattoni locali, compresa la volta, è stato incluso nel 1536, per rendere il sito religioso più idoneo al culto. Il rivestimento marmoreo, che sostituisce il primitivo muro in laterizi (secolo XIV), fu voluto dal pontefice Giulio Il, su progetto del Bramante (1507) e realizzato in gran parte da Andrea Sansovino con la collaborazione di altri rinomati artisti del Rinascimento italiano. All’interno della Basilica, quasi a coronare la "Santa Casa", sono collocate le cappelle delle diverse Nazioni, quale segno di devozione alla Madre di Dio.L’immagine tipica della devozione mariana, presente a Loreto, è anche la statua della "Vergine di Loreto", conosciuta come "Madonna Nera", si tratta di una statua lignea, rivestita da un caratteristico manto impreziosito detto "dalmatica". L’immagine venerata è una copia scolpita in legno di cedro del Libano, per volere di Papa Pio XI, dopo che l’originale madonna del XIV secolo fu distrutta durante un incendio avvenuto del 1921. L’anno seguente il papa la incoronò nella Basilica di San Pietro in Vaticano e poi trasportata solennemente a Loreto, dove tutt’ora è venerata dai fedeli, per i tanti miracoli che gli sono attribuiti per intercezione. Il primo pellegrinaggio organizzato di cui si ha notizia storica (grazie a fonti letterarie e illustrative) risale al 1322, sotto il pontificato di Giovanni XXII. Un altro pellegrinaggio ufficiale è datato 1399, con fedeli proveniente da ogni parte dell’Europa. A partire dalla metà del secolo XVI, le numerose attestazioni di fede, hanno fatto si che il "cammino lauretano", diventasse il più importante "carisma" di devozione mariana, «concentrato sul mistero più elevato della fede, l’incarnazione del Verbo eterno del Padre, Gesù Cristo». La visita alla Basilica di Loreto è concessa dalle 08,30 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.30 Basilica di Loreto, Piazza della Madonna, 1 -60025 Loreto (AN) Tel. 071 9747155

SANTUARIO DI SAN DAMIANO

Il Santuario di San Damiano si trovapoco distante dal centro storico di Assisi. La chiesa, costruita tra l'VIII ed il IX secolo in onore del santo medico Damiano, nel 1030 era importante priorato benedettino. In seguito venne progressivamente abbandonata.San Francesco proprio in questo luogo, dopo aver accolto l’invito udito dal Crocifisso "Francesco, va e ripara la mia casa che, come vedi, è in rovina". Il santo da queste parole prese alla lettera, con forza e profonda vocazione riparò con le sue mani la chiesa (1207). In seguito San Damiano accolse anche Santa Chiara, divenendo il primo monastero delle Clarisse che qui vi dimorarono dal 1211 al 1260, poco dopo la morte di santa Chiara (11 agosto 1253). In questo luogo Francesco compose anche il Cantico delle Creature.La semplice facciata della chiesa è preceduta da un ampio portico; nella parete superiore si apre la porta dalla quale santa Chiara mise in fuga i Saraceni mostrando l'ostensorio. Sotto il portico, a destra, si trova la cappella di San Girolamo dove sono visibili affreschi di Tiberio d'Assisi (1517) con la Madonna col Bambino tra San Francesco, Santa Chiara, San Girolamo e San Bernardino. Sulla parete di fondo San Sebastiano e San Rocco (1522). L'interno è a navata unica. Entrando, subito a destra, è possibile vedere la finestrella dalla quale Francesco gettò i denari rifiutati per il restauro della chiesa. Poco più avanti si apre la cinquecentesca cappella che ospita un Crocifisso ligneo, intagliato da frate Innocenzo da Palermo nel 1637. Su di un lato sono visibili due vetri istoriati che evocano il Cantico delle Creature.Nell'altare delle reliquie è conservata la scatola d'avorio in cui santa Chiara teneva il Santissimo Sacramento.Il catino absidale della chiesa è decorato da affreschi di un ignoto pittore umbro del XIV secolo, con San Damiano, San Rufino e Madonna col Bambino. Al di sotto, un coro ligneo del 1504. Sopra l'altare maggiore è collocata una copia del Crocifisso che parlò a san Francesco (oggi custodito nella basilica di Santa Chiara). Attraverso una scala si raggiunge l'oratorio costituito da una piccola camera con absidiola, dove alloggiò santa Chiara inferma. La conca absidale è decorata da affreschi del XIV secolo. A destra, pochi scalini conducono al dormitorio, una croce segna il luogo dove morì la santa, l’11 agosto 1253. La visita al Santuario di San Damiano è concessa dalle 06,30 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 19.30 Santuario di San Damiano, Via San Damiano, 7 -06081 Assisi (PG) Tel. 075 8197349

SANTUARIO DEL SACRO TUGURIO ASSISI

Alle pendici del Monte Subasio, poco distante da Assisi, sorge il borgo di Rivotorto.Il luogo deve il nome dalla presenza di un ruscello (rivo) che scorre lungo l’abitato in modo tortuoso (torto). Un santuariopresente in tale luogo custodisce i resti di una suggestiva ricostruzione di ciò che un tempo fu la prima dimora utilizzata dal "poverello d’Assisi" e dai suoi primi compagni d’avventura (Bernardo da Quintavalle e Pietro Cattani). Si tratta di un angusto romitorio (Sacro Tugurio) in pietra grezza, scelto, verso la fine del 1208, come primo rifugio della fraternità francescana a seguito della conversione aCristo e alla Madre di Dio. Si accede al Sacro Tugurio attraverso tre entrate della Basilica, corrispondenti alle rispettive navate. L’intera struttura, lunga nove metri e largo sei, presenta tre piccolissimi vani: il vano centrale, aperto sulla parte anteriore è adibito a cappella, mentre lateralmente sono disposte due piccole celle nelle quali si accede attraverso due anguste porte; la cella di destra,dal nome "letto di san Francesco", è adornata da una statua lignea settecentesca che ritrae il santo dormiente. Fu da questo luogo che Francesco dettò la "Prima Regola" per sé e i suoi compagni, accolta da Papa Innocenzo III nel 1209, denominata "Protoregola", che dettava la vita della prima comunità di frati, consacrata alla preghiera e al raccoglimento, al lavoro manuale e alla pratica del pentimento interiore ed esteriore verso sorella povertà. A memoria della stesura della Regola, sul portale principale del santuario sono incise le parole «Hic primordiaFratrumMinorum» ("Qui gli inizi dei Frati Minori"). Dal 1945 si celebra, nelle domeniche dopo la Pasqua, una suggestiva Festa dedicata alla stesura della Prima Regola di San Francesco (Protoregola). Dal 2000 il santuario è inserito tra i monumenti riconosciuti come "Patrimonio Mondiale dell’Umanità" dall’UNESCO. La visita al Sacro Tugurio è concessa tutti i giorni dalle 06.45 alle 12.15 e dalle 14.30 alle 19.00 Santuario del Sacro Tugurio, via della Regola di S. Francesco - 06081 Rivotorto (PG) Tel. 3337389194

ABBAZIA DI CASAMARI

Situata nel territorio del comune di Veroli, in provincia di Frosinone, sorge l'Abbazia di Casamari, il cui nome significa "Casa di Mario", poiché in origine era la residenza del console romano Caio Mario. L’imponente edificio, costruito sulle rovine di un antico municipio romano, fu utilizzato nel 1035 da una Comunità di Monaci Benedettini e nel 1152 dai Monaci Cistercensi che ampliarono il Monastero sullo stile architettonico tipico dell’Ordine.
Nel 1799, la struttura fu saccheggiata dall’esercito francese e depredata dei propri beni a seguito delle leggi di soppressione (1873), divenendo proprietà del nuovo Regno d'Italia. Nel 1929 fu eletta a Congregazione Monastica autonoma, dell'Ordine dei Monaci Cistercensi.
L’ingresso all’attuale complesso monastico si apre attraverso una porta a doppio arco che accede in un ampio giardino, la cui parte centrale è occupata dal chiostro di forma quadrangolarecon quattro gallerie a copertura semicilindrica. Dal chiostro si accede alla Chiesa di stile gotico (1203). Dall’elegante portale, dopo aver attraversato una scalinata, si passa nella Sala Capitolare, formata da nove campate e da quattro pilastri. L’abbazia ospita una rilevante pinacoteca, una biblioteca ed un museo duecentesco che custodisce importanti reperti di epoca romana, tra cui spicca anche il resto di una zanna di Mammuthsmeridionalis.

La visita dell’abbazia  è concessa tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00
Abbazia di Casamari, via Maria -03029 Veroli (FR) Tel. 0775 283271 - Biblioteca 0775 282800

CERTOSA DI TRISULTI

Immersa nel verde di secolari lecci si adagia la celebre e maestosa Certosa di Trisulti, le sue origini risalgono all’anno Mille, quando San Domenico da Foligno, monaco benedettino, fondò in questo posto di selvaggia bellezza e solitudine, già luogo di eremitaggi, come ci testimonia la vicina mistica grotta della Madonna delle Cese, incavata nella montagna e costruita sotto un’alta rupe, un monastero dedicato a S. Benedetto. Nel 1204 per volere di Papa Innocenzo III, la certosa fu ampliata e affidataai monaci Certosini.Nel 1947 essi furono sostituiti dai monaci Cistercensi della Congregazione di Casamari (Veroli).
La Chiesa conserva pregevoli opere d'arte, un'antica Farmacia del XVII secolo e una Biblioteca che custodisce circa 36.000 volumi.La Certosa, riconosciuta Monumento Nazionale, è proprietà del Ministero della Cultura, è gestita, grazie ad un accordo di collaborazione con la Regione Lazio.

La visita alla Certosa di Trisulti  è concessa tutti i giorni dalle 9.30 alle 17.30
Certosa di Trisulti, via trisulti, 20 -03010Collepardo (FR) Tel. 0775 47024

ABBAZIA DI SAN GALGANO

L’Abbazia di San Galgano include due parti da visitare; la grande Abbazia con un'enorme chiesa gotica rimasta senza il suo tettoe l'eremo di Monte Siepi dove, secondo la leggenda, San Galgano si ritirò a vita eremitica nel 1170, dopo aver infisso la sua spada dentro una roccia, ancora oggi visibile.
L'Abbazia fu costruita tra 1218 e 1288 dai monaci cistercensi. La carestia nel 1329 e la peste nel 1348 colpirono duramente la comunità monastica e alla fine del XV secolo i monaci si trasferirono a Siena.Della vecchia chiesa sono rimaste solo le mura e l’abside, un profilo tanto affascinante e misterioso da attrae migliaia di turisti ogni anno, nonostante la sua posizione piuttosto isolata.
Poco distante dall'Abbazia vi è l'Eremo di Monte Siepi, un eremo che comprende una chiesetta con campanile costruita dopo la morte di San Galgano (1181) e una cappella in cui si possono ammirare affreschi del Lorenzetti. Al centro della rotonda cappella è situata la pietra dove San Galgano infisse la sua spada come segno di aver lasciato definitivamente le armi per cominciare una nuova vita di fede. Se la spada in realtà risale al tempo di San Galgano è tutt’ora in discussione nonostante una ricerca fatta nel 2001, ha avvalorato una tesi che dimostra l’originalità della spada.

La visita all’Abbazia di San Galgano è concessa tutti i giorni
Strada Comunale di San Galgano - 53012 Chiusdino (SI) Tel. 0577756700 - 0577 049312

BASILICA SANTA MARIA DEGLI ANGELI

Alle pendici di Assisi, si eleva l’imponente Basilica di Santa Maria degli Angeli, voluta da Papa Pio V al fine di custodire la "Porziuncola" e la "Cappella del Transito" con annessi il viale del "Roseto" e i resti dell’antico convento (1230) francescano. La costruzione della chiesa fu edificata tra il 25 marzo del 1569 (Festa dell’Annunciazione) e il 1679, su progetto iniziale dell’architetto Galeazzo Alessi e successivi interventi di Jacopo Barozzi da Vignola.
Distrutta da ripetuti terremoti tra il 1831 e il 1832, fu poi riaperta al culto l'8 settembre del 1840.L’attuale facciata fu nel tempo rielaborata da uno stile neoclassico ad uno stile neobarocco su progetto dell’architetto Cesare Bazzani. I lavori iniziati nell’aprile del 1925 terminarono l'8 giugno 1930. Alla sommità fu collocata l'imponente statua della Vergine, in bronzo dorato, su modello dello scultore Guglielmo Colasanti.
La Basilica è lunga 115 metri, composta da tre navate e una serie di cappelle laterali (cinque per ogni lato) riccamente affrescate e decorate in stile neobarocco. Al centro della crociera, sotto la bellissima cupola composta da otto finestroni e cornicione, è custodita la "Cappella della Porziuncola" e poco distante,all’esterno, la "Cappelletta del Transito", il piccolo edificio dove spirò San Francesco.
Di notevole pregio il coro ligneo, posto al di sotto di dell’abside semicircolare, realizzato nel Seicento da frate Luigi da Selci. Sotto il presbiterio della Basilica è custodita la cripta. In essa vi è l’altare scolpito da Francesco Prosperi alle cui spalle erge lo splendido trittico in terracotta di Andrea della Robbia (1490).
Alla destra della sagrestia si imbocca il lungo corridoio costruito nel 1882 che porta al giardinetto del Roseto, capeggiato da una statua in bronzo di "Francesco con una pecorella" di Vincenzo Rosignoli (1912). A seguire si giunge nella "Cappella del Roseto", eretta da San Bonaventura che custodisce la cella abitata da San Francesco. Si prosegue così sino agli ambienti rustici dell’antico convento di san Bernardino. Alla Basilica di Santa Maria degli Angeli è allacciato il "Convento dei Frati Minori", una struttura che racchiude un ampio chiostro alberato con al centro un pozzo, opera dell’architetto Galeazzo Alessi. L’attuale convento custodisce un’imponente biblioteca con oltre centomila volumi, tra manoscritti liturgici, codici miniati e incunaboli di notevole interesse storico, oltre al "Museo della Basilica".
La visita alla Basilica di Santa Maria degli Angeli è concessa tutti i giorni dalle 06.15 alle 19.30 Piazza della Porziucola, 1 - 06081 Santa Maria degli Angeli (PG) Tel. 075 8051532

PORZIUNCOLA

Custodita all’interno dell’imponente Basilica di Santa Maria degli Angeli, vi è la "Porziuncola", un’antica cappella votiva (sec. X-XI) dedicata alla "Madre di Cristo",che San Francesco volle riparare in obbedienza alle parole "ascoltate" mentre era in preghiera dinnanzi al Crocifisso di San Damiano: «Va’, e ripara la mia casa che cade in rovina». Il tetto di questa piccolissima chiesetta è rivestito in materiale lapideo di colore rosso e bianco, con motivi geometrici, sulla cui sommità del frontone s’innalza un tempietto in stile gotico che custodisce la copia in pietra della "Madonna del Latte", il cui originale (XIV-XV sec.) è custodito all’interno del Museo dellaBasilica.
A sottolineare la sacralità del luogo secondo le intenzioni di Francesco sono le due iscrizioni, una posta sulla soglia: «Hic locus sanctus est» ("Questo luogo è santo") e l'altra sopra il portale: «Haec est porta vitae aeternae» ("Questa è la porta della vita eterna").
Sul frontone domina unaffresco del 1829, eseguito dall’artista tedesco Friedrich Overbeck, raffigurante Francesco chinato dinnanzi al Cristo nell’atto di implorare l'Indulgenza (Perdono di Assisi) per intercessione della Madonna.
Nella cappella si evidenziano frammenti di affreschi che abbelliscono la volta (a botte archiacuta), mentre sui lati esterni sono visibili i volti di alcuni apostoli ed evangelisti. A sovrastare l’altare è la sontuosa tavola, datata 1393, dipinta da Ilario Zacchi da Viterbo, quale ex votodel frate Francesco da Sangemini.
La pala che con il suo immenso splendore illumina l’intera sala riproduce nella parte centrale la mirabile scena dell’Annunciazione, circondata dalla successione di cinque riquadri, che raffigurano le scene sulla storia del "Perdono di Assisi". Nel riquadro in basso, sulla destra, Francesco è per terra fra le spine di rovi, per vincere le tentazioni. A sovrastare tale riquadro è la scena di Francesco con in mano delle rose mentre viene scortato da due angeli verso la Porziuncola. Il terzo riquadro (il più maestoso dei cinque) posto in alto, centralmente alla tavola, presenta l’apparizione di Cristo e della Madonna, attorniati da 60 angeli, mentre Francesco inginocchiato è intento ad offrire un serto di rose a Cristo e alla Madonna. Sulla parte sinistra a scendere, vi è il quarto riquadro con la rappresentazione di Francesco dinanzi a Papa Onorio III mentre lo implora per la conferma dell’"indulgenza Plenaria". In basso, l’ultimo riquadro che mostra Francesco, attorniato dai vescovi dell’Umbria, mentre da un pulpito annunzia ai fedeli il beneficio del "Perdono di Assisi", presentando una pergamena con incise le famose frasi: «Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in paradiso!».
Alla destra, della parete esterna della cappella, si conservano parti di un affresco di scuola senese che ritrae la Vergine Maria in trono col Bambino Gesù assieme ai santi Antonio da Padova e Bernardino da Siena. Sempre sulla stessa parete è incastonata una lapide in ricordo della sepoltura di Pietro Cattani, il secondo compagno di Francesco (dopo Bernardo di Chiaravalle) che, reduce da un viaggio in Terra Santa, morì il 10 marzo1221. Sulla parte posteriore, si ammira parte di un ulteriore grande affresco attribuito al Perugino, che rappresenta la "Crocifissione di Cristo". Poco distante dalla "Porziuncola", si trova la "Cappella del Transito", una piccolissima cella che al tempo di Francesco era adibita ad infermeria per curare gli ammalati e lebbrosi. Fu in questa piccola stanza che la notte del 3 ottobre 1226, all’età di 44 anni, il "poverello d’Assisi" spirò.
La visita alla Porziuncola è concessa tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00 Piazza della Porziucola, 1 - 06081 Santa Maria degli Angeli (PG) Tel. 075 8051430 -Sacrestia Basilica 075 8051532